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Tre fiammiferi accesi

"Racconto inventato sognando una prima esperienza con una coppia"

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Cosa significa sognare intensamente di possedere carnalmente una donna sposata conosciuta su una chat, guardarne le immagini che la ritraggono in tutta la sua più intima bellezza, in posizioni esplicite che mostrano la sua larga, invitante, eccitante fica spalancata in maniera erotica ma non assolutamente volgare. Perché lei e non altre? perché lei ha qualcosa di più rispetto alle altre? lo sto chiaramente capendo ora, lei ha un marito che mi conosce ed io conosco lui, è eccitato nel sapere che le fantasie sessuali della moglie sono rivolte a me, si eccitano insieme guardando i miei video e leggerendo i miei testi, parlano di me e mi immaginano con loro durante le loro scopate. Mi sto rendendo conto, anche rileggendo i miei racconti, che il mio desiderio è scopare la moglie non da solo ma insieme a lui, a questo punto non potrei desiderare altrimenti, per me è parte della gattina succhiacazzi, mancherebbe qualcosa per ottenere il mio obiettivo che è sempre stato quello di farla godere intensamente, farla sentire una troia pienamente appagata e soddisfatta. (Una vogliosa pompinara succhiacazzi). Una mattina di inizio maggio ho ricevuto una mail da Alberto, mi spiegava che avrebbe voluto fare una sorpresa alla moglie, stava organizzando un week end solo loro due sul lago maggiore e chiedeva la mia collabotazione per farle una sorpresa indicandomi quale sarebbe stato il mio compito; mi comunicava inoltre che essendo una sorpresa, per evitare che la moglie leggesse quella sua comunicazione, l'avrebbe subito cancellata e mi chiedeva di confermargli la mia disponibilità con una modalità tale da non insospettire Barbara. Senza pensarci troppo avevo subito deciso di assecondare la richiesta di Alberto, dovevo solamente trovare il modo di farglielo sapere. Per comunicare ad Alberto la mia disponibilità, lo scorso 13 maggio gli ho inviato una mail, era la prima volta che scrivevo direttamente a lui, speravo capisse che intendevo accettare la sua richiesta. E così è stato, Alberto aveva letto tra le righe di quella comunicazione e ne ho avuto la conferma quando due giorni dopo mi ha risposto con questa frase: "che dire di più? Ti dimostri, e sei, una persona libera, profonda ed intelligente! grazie". Benissimo, avevamo stabilito un contatto ed aveva compreso la mia disponibilità. Alcuni giorni dopo ricevo via mail la conferma di una prenotazione a nome Alberto Settantuno, per venerdì 21 maggio presso il Grand Hotel Terme di Sirmione, con ulteriori spiegazioni da parte di Alberto. Per non rischiare di far scoprite tutto a Barbara, non rispondo alla mail pensando che se non avesse ricevuto mie comunicazioni avrebbe compreso che per me era tutto chiaro e confermato. Il primo pomeriggio di venerdì 21 maggio parto da casa in direzione Grand Hotel Terme di Sirmione, il navigatore mi indica l'arrivo a destinazione in 3 ore e 12 minuti, il tempo di arrivare, sistemarmi in camera e magari visitare quel luogo dove non ero mai stato prima. Giunto a destinazione mi registro alla reception e prendo possesso della camera prenotata a mio nome in quel lussuoso albergo a 4 stelle. Si tratta di una suite composta da ingresso con salottino, camera da letto, enorme bagno ed un terrazzino con una stupenda vista sul lago, tra il salottino e la camera da letto c'è una porta chiusa a chiave che conduce all'appartamento adiacente. Sul tavolino del salottino vedo la chiave ed una busta a me indirizzata all'interno della quale Alberto mi forniva ulteriori informazioni. Al mio ritorno dalla cena, consumata ad un tavolo appartato nel ristorante dell'albergo, mi preparo con estrema calma e cura per ciò che Alberto mi aveva chiesto di svolgere quella notte. Quando alle 23:00 in punto, è il momento di entrare in azione, un po' emozionato, raccolgo la chiave dal tavolino, mi dirigo verso la porta che conduce all'appartamento accanto. Facendo alcun rumore apro la porta ed entro nel locale adiacente, una lussuosa suite, illuminata da luci soffuse e candele, in sottofondo una musica suadente e quasi ipnotica, sul grande letto vedo una bellissima donna di circa 45 anni, coricata, nuda, con le gambe completamente divaricate e una benda nera sugli occhi che le impedivano di vedere. A fianco a lei un uomo poco più che 50enne, di aspetto giovanile, che le sta massaggiando ventre e capezzoli mentre la bacia appassionatamente sulle labbra. Mi avvicino molto lentamente, Alberto si accorge della mia presenza, mi manda un cenno di saluto con lo sguardo e avvicinando le sue labbra all'orecchio di Barbara le sussurra "ho fatto venire il nostro amico". Dopo il saluto ricevuto da Alberto mi accingo ad eseguire ciò che mi aveva richiesto nei vari messaggi. Avvicino il mio volto alla bellissima fica di Barbara, completamente spalancata e già bagnata da quanto Alberto le aveva fatto fino a quel momento, la prima cosa che mi viene da fare è voler palesare la mia presenza, la presenza di uno sconosciuto in quella stanza con loro, quindi appoggio le mie labbra alle sue grandi labbra e le do un lungo e soffice bacio sfruttando anche la mia vogliosa lingua, Barbara finalmente percepisce anche fisicamente che oltre ad Alberto c'è un altro uomo in quella stanza ma non si ritrae, anzi, con il movimento del suo bacino agevola quanto le stavo facendo. Mentre Alberto continua a massaggiarla e baciarla sulla bocca e sui capezzoli, io voglio indugiare su quella meravigliosa fica pelosa, la voglio baciare, leccare e succhare tutta. La accarezzo, la tocco ovunque con le mie dita, la dilato per vedere quanto è larga. Le infilo due dita dentro, poi tre ma ce ne stanno ancora, le muovo prima dolcemente poi più freneticamente mentre la sento gemere e la vedo gocciolare del suo liquido più intimo che raccolgo con la lingua e lo ingoio con avidità, ne voglio ancora, mi piace troppo, ne voglio ancora! Le infilo la mia lingua dentro e la muovo per ispezionarla dentro e per berne il succo direttamente dalla fonte mentre con le dita le stimolo il suo gonfio clitoride. La sento fremere, la sento calda e vogliosa, vogliosa di farsi assaporare da me mentre le continua a colare dalla fica il nettare che più desidero. Non sto a descrivere quanto, a quel punto, il mio cazzo fosse duro e diritto, ogni tanto lancio uno sguardo di intesa con Alberto per capire se ciò che sto facendo è a loro congeniale o devo limitarmi, ricevo solo sguardi di approvazione pertanto continuo a leccare e a toccare. Sono eccitatissimo, sento mille sensazioni diverse, mi sento girare la testa, quasi come stordito, Alberto continua a sussurrare frasi nell'orecchio di Barbara, lei continua ad inumidirsi le labbra, mordersi il lavoro inferiore e gemere contorcendo il suo corpo, le afferro le cosce con le mani, le stringo e le tengo le gambe larghe ferme per continuare a godere di quello spettacolo. Ad un certo punto Barbara urla "vi voglio dentro! Sono una porca! Scopatemi come una troia, come una cagna!" all'udire di quelle frasi Alberto si distende supino al fianco della moglie, con le braccia la invita ed accompagna a coricarsi supina sopra di lui, accompagnando con la mano il suo durissimo uccello con una cappella di tutto rispetto che avvicina alla fica di Barbara per poi con un movimento del bacino verso l'alto, mentre Barbara gli va incontro con la sua pelosa sorca, passando tra le grandi labbra Alberto lo infila tutto dentro senza alcuna resistenza. Con i loro movimenti dei bacini si muovono uno all'interno dell'altra, io dalla mia posizione nei confronti della succosa patata, divento inizialmente ravvicinato spettatore di una penetrazione che sta avvenendo proprio di fronte a me e non resisto a scappellarmi e darmi due colpi di sega nel vedere dal vivo due corpi uno sopra l'altro, entrambi in posizione supina che si scopano, lui con le gambe unite e distese lei con le gambe aperte, le ginocchia piegate e le piante dei piedi appoggiate sul letto, un chiaro invito ad unirmi a loro. Confesso che toccare un corpo maschile nudo non mi piace o eccita minimamente, anzi proprio il contrario, è una cosa che non voglio fare ma quella volta è stato diverso, non vedevo Alberto come tale ma come una parte di Barbara e sfiorarlo o toccarlo non mi turbava dato che se è successo era solo per dare piacere a Barbara. Mi avvicino, mi inginocchio posizionando le mie gambe tra i fianchi di Alberto ed i piedi di Barbara, accarezzo per per bene quella invitante vulva che continuava a bagnarsi lasciandone la peluria lucida e morbida. Per quanto riguarda la rigidità del muscolo in mezzo alle mie gambe non c'era da preoccuparsi, l'eccitazione era tale che anche le dimensioni erano al massimo della disponibilità, mi scalpello per bene, passo la mano bagnata degli umori di Barbara sulla cappella, lo prendo alla base e lo abbasso in direzione di quella larga fica già parzialmente occupata dal nodoso cazzo di Alberto che per entrare sfioro, prima con mia cappella e poi con la mia asta mentre il resto del mio rigido bastone viene avvolto, man nano che entra, da quella calda fica. Sono tutto dentro, a quel punto i miei due amici si fermano un attimo, inizio io a muovermi dentro Barbara, spingendo la cappella fino in fondo a toccare il suo utero per poi ritrarla per quasi uscire da lei, prima lentamente, poi un po più velocemente facendomi guidare dai languidi gemiti di piacere di Barbara che nel frattempo aveva preso a toccare il clitoride. Prendendo un ritmo sincronizzato ci stiamo muovendo tutti, chi più e chi meno strofinandoci a vicenda con gli organi genitali al fine di farci godere e riempire Barbara di due duri cazzi che la stanno animalescamente scopando. Il piacere che sto provando è molto forte ed intenso, credo anche per loro, stiamo gemendo tutti come degli animali in calore che stanno assecondando i loro istinti di accoppiamento. Stiamo continuando a scopare Barbara con due cazzi duri nella sua figa sempre più slabrata e bagnata fino a quando per la grossa quantità di muscolo dentro la sua umida caverna, urlando tutto il suo godimento, raggiunge il suo agognato orgasmo che termina solo dopo averla liberata dalle nostre presenze nella sua eccitante fessura contornata da uno stupendo pelo. Dopo alcuni minuti, necessari per riprendere la lucidità e le forze, l'insaziabile troietta, ci fa alzare in piedi difronte a lei, si inginocchia, prende, uno per ogni sua mano, i nostri ancora duri randelli di muscolo e pelle, inizia a segarli alternandone lo spompinamento con la sua vogliosa bocca, dopo lunghi istanti di questo forte piacere, continuando a segare i nostri due membri, apre la bocca più che può, ne avvicina entrambe le cappelle e le lecca insieme in attesa di una sperata contemporanea eiaculazione che ne schizzi dentro tutta la nostra densa sborra. Ad un certo punto sento iniziare cio che definisco il mio processo orgasmatico. Ho imparato a riconoscere con largo anticipo e gestire se necessario il mio orgasmo, mi riferisco a quando, come se mi scattante un meccanismo a livello interno, adeguatamente sollecitato, provo un forte piacere localizzato di costante intensità ma quando mi inizia l'orgasmo godo diversamente, il piacere è più appagante, intenso, diffuso, percepisco un calore che parte dall'interno, il piacere aumenta quasi esponenzialmente e solo dopo parecchi secondi eiaculo. Difatti, dopo parecchi secondi di quell'indescrivibile piacere e calore, che sento partire da dentro di me, inizio a schizzarle fino in gola tutto il mio denso latte. Mentre non ho ancora terminato di grondarle in bocca le mie ultime gocce anche Alberto inizia a sborrarle in bocca tutto il suo denso liquido mescolandolo a quel poco mio non ancora ingoiato dalla pompinara. Dopo avere ingoiato tutto quello che aveva in bocca, lecca insieme le nostre cappelle per renderle nuovamente lucide e pulite dal nostro sperma, poi con le dita raccoglie quel poco che le è colato sulle labbra e sul mento e le lecca per fare suo anche quel poco. A questo punto, prima che Barbara si liberasse della benda che le impediva di vedermi, saluto con un cenno Alberto, accarezzo il viso di Barbara e mi ritiro nella mia stanza richiudendo a chiave la porta. La mattina seguente lascio la mia stanza molto presto, ma prima di scendere faccio scivolare sotto la porta della loro suite una busta contenente il seguente messaggio: Ho preso spunto da una poesia di Prever per scrivervi/vi questo Tre fiammiferi accesi Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte Il primo per vedere tutta la tua trasgressione e la tua voglia di assaggiarmi Il secondo per vedere quanto tuo marito apprezzi il mio interesse per te L’ultimo per farti vedere tutto il mio desiderio di soddisfarti e farti godere  E tutto il buio per immaginare il mio duro muscolo dentro la tua morbida carne Mentre mi accarezzo pensando alla notte appena trascorsa. (L'idea non è mia, le parole si) Alberto
Pubblicata 
Scritto da Anonymous

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